"Cosa sono le anguàne?" chiese. "Hanno l'aspetto di ragazze bellissime, con la pelle bianca come la luna, le labbra rosse come ciliegie mature, e i capelli sono lunghi e neri.[...] I nostri nonni ci insegnavano di non avvicinarsi mai ai fiumi, perché le anguàne possono incantare anche i bambini e attirarceli dentro"
Estate del '56. I tre fratellini Vito, Marilù e
Pino sono in vacanza sulle montagne venete, in un paesino nei dintorni di Posina, affidati alle cure della signorina Margherita Dalla Costa. Qui passano le loro giornate tra giochi e scampagnate con gli altri bambini del posto, ma l'atmosfera serena e bucolica del borgo nasconde oscure leggende. La valle, i boschi e i
monti sono popolati da esseri magici e alberi fatati e aleggia ovunque
la presenza inquietante delle anguàne, mitiche ninfe delle sorgenti. La
spensierata vacanza prenderà così improvvisamente una piega inaspettata e
drammatica. Dodici anni dopo il brigadiere Baldelli tenterà di far luce
su quei lontani avvenimenti e scoprirà gli antichi rancori, le verità
inconfessabili e i crudeli delitti che hanno avviluppato i protagonisti
in una tragica ragnatela.
Vi ricordo l'appuntamento di Venerdì 17 Giugno alle 20.45 presso la Biblioteca Civica di Thiene con Umberto Matino che, dopo il successo de La valle dell'orco, presenterà L'ultima anguàna, il suo ultimo romanzo.
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