sabato 15 maggio 2010

Canto delle manére


"Occorre sapere che ogni albero è buono. Non fa niente a nessuno, un albero, sta fermo in piedi, massimo muove la punta nel vento. Ma se uno con la scure gli tira via la natura, che è quella di stare in piedi, l'albero si muove. E muovendosi senza gambe, perché le ha tagliate, cade giù. Allora bisogna sapere dove cade, farlo andare al posto giusto, se no batte e torna indietro con una forza che rompe il mondo." Mauro Corona

La manéra è la scure dei boscaioli di Erto. Nessuno come Santo della Val, che abbiamo già incontrato in Storia di Neve, ne conosce il filo della lama, l'equilibrio del manico, nessuno come lui sa ascoltare il canto che si alza dalle manére quando i boscaioli entrano a far legna nei boschi. Santo è il migliore tra di loro, il bosco è la sua vita, ma la violenza del sangue lo costringe alla fuga dal paese per cercare fortuna tra le ricche foreste dell'Austria. Nuovi amici e nuovi amori, pentimenti e bramosie dell'animo, finché Santo, dopo l'eccezionale incontro con il grande scrittore Hugo von Hofmannsthal, sentirà imperioso il richiamo della propria terra.


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