Mauro Corona ha vinto la 59° edizione del Bancarella, scelto dalla giuria dei librai indipendenti fra sei finalisti. Ha avuto 75 preferenze, contro le 45 di Franco Di Mare con Non chiedere perché, e le 28 di Andrea Frediani con Il trionfo di Cesare.
Ma cos'è La fine del mondo storto? E' un romanzo che parla di un mondo in cui sono finiti il petrolio, il carbone e l'energia elettrica. È pieno
inverno, soffia un vento ghiacciato e i denti aguzzi del freddo mordono
alle caviglie. Gli uomini si guardano l'un l'altro. E ora come faranno?
La stagione gelida avanza e non ci sono termosifoni a scaldare, il cibo
scarseggia, non c'è nemmeno più luce a illuminare le notti. Le città
sono diventate un deserto silenzioso, senza traffico e senza gli
schiamazzi e la musica dei locali. Rapidamente gli uomini capiscono che
se vogliono arrivare alla fine di quell'inverno di fame e paura, devono
guardare indietro, tornare alla sapienza dei nonni che ancora erano in
grado di fare le cose con le mani e ascoltavano la natura per cogliere i
suoi insegnamenti. Così, mentre un tempo duro e infame si abbatte sul
mondo intero e i più deboli iniziano a cadere, quelli che resistono
imparano ad accendere fuochi, cacciare gli animali, riconoscere le erbe
che nutrono e quelle che guariscono. Resi uguali dalla difficoltà
estrema, gli uomini si incammineranno verso la possibilità di un futuro
più giusto e pacifico, che arriverà insieme alla tanto attesa primavera.
Ma il destino del mondo è incerto, consegnato nelle mani incaute
dell'uomo.
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