Ieri sera si è tenuta a Venezia la premiazione del Campiello 2011, che ha visto vincitore proprio il veneziano Andrea Molesini con il romanzo Non tutti i bastardi sono di Vienna, pubblicato da Sellerio Editore. Molesini ha dedicato il suo premio alla memoria di Elvira Sellerio, ricordando -e ringraziando- anche tutti i librai per il loro lavoro.
Orgoglio, patriottismo, odio, amore: passioni
pure e antiche si mescolano e si scontrano tra loro, intorbidate più che
raffrenate dal senso, anch'esso antico, di reticenza e onore. Nel 1917-18 a Villa
Spada, antica dimora signorile di un paesino sul Piave, vive l'illustre famiglia Spada: il nonno
Guglielmo e la nonna Nancy, la zia
Maria e l'orfano Paolo, per finire con la signorina Giulia. Naturalmente a occuparsi della villa e a servire i signori ci sono i domestici: la cuoca Teresa, sua figlia Loretta e il custode Renato, da poco arrivato. La storia, raccontata da Paolo, inizia con l'insediamento nella grande casa del comando
militare nemico: siamo nel periodo della disfatta di Caporetto e della conquista austriaca. Si accende però tra gli abitanti il desiderio di rivalsa sui conquistatori, e si ordisce una cospirazione patriottica.
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