giovedì 25 agosto 2011

La ballerina dello zar

Il secondo libro di questa settimana si basa sulla storia vera di Mathilde Kschessinska, ultima grande danzatrice dei Teatri imperiali russi. Attraverso gli occhi di Mathilde, testimone suo malgrado, riviviamo alcuni dei più tragici eventi nella storia della Russia: dalla rivoluzione d’Ottobre all’abdicazione dello zar, dalla prigionia di Nicola II e Aleksej, il figlio legittimo, alla drammatica fuga dalla Russia rievocati da Adrienne Sharp in questo magnifico romanzo.

Ma La ballerina dello zar inizia nel marzo del 1890, in tempi ancora lontani dalla rivoluzione, quando a San Pietroburgo la famiglia reale è presente al completo per il saggio delle allieve del corpo di ballo del teatro Mariinskij. Alla cena di gala l’imperatore fa sedere alla sua sinistra Nicola e, accanto a lui, la giovane stella Mathilde Kschessinska, figlia di Felix Kschessinsky, che ha ballato per i Romanov per quasi quarant’anni. L’intento è chiaro: fare in modo che il figlio renda onore a una lunga tradizione che vuole imperatori, granduchi, conti e ufficiali scegliere le loro amanti tra le ballerine di danza classica, quell’arte che ai loro occhi è innanzi tutto "una parata di belle donne, un’aiuola dalla quale tutti possono raccogliere i fiori del piacere". Per Mathilde è l’occasione di una vita, un premio inaspettato al suo talento. Dinanzi alla flemma e alla timidezza dello zarevic, la giovane ballerina non si dà per vinta: nascerà così una grande storia d'amore.

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