lunedì 24 agosto 2009

Flatlandia. Racconto fantastico a più dimensioni

"Il mondo... è una superficie piana come quella di una carta geografica, sulla quale i flatlandesi scivolano senza sovrapporsi. La loro è una società rigidamente gerarchica: la casta oiù vile è quella delle donne, semplici righette con sulla punta un occhio, come aghi; viste dall'altro estremo, le donne diventano invisibili, così che a loro basta rivoltarsi per scomparire. Se un maschio per caso si imbatte nell'invisibile didietro di una donna, può rimanere trafitto, per ciò la legge impone l'obbligo di dimenarsi sinuosamente, senza sosta, per evitare incidenti"
J. Rodolfo Wilcock
Noto ai suoi contemporanei come autore di manuali scolastici, lavori eruditi di carattere letterario e opere teologiche, il reverendo e pedagogo Edwin A. Abbott è oggi ricordato soprattutto per questo libro, apparso anonimo nel 1882 e considerato ormai un classico della letteratura fantastica, oltre che a una delle prime riflessioni sulle dimensioni materiali e trascendenti dell'universo.
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