mercoledì 5 agosto 2009

La città dai tre nomi

Istanbul è la città dai tre nomi, ricca di una storia millenaria che passò tra le vie dell'antica Bisanzio per poi diventare Costantinopoli, seconda Roma e caput mundi dell'impero romano cristianizzato. Poi nel 1453 cambiò nuovamente, Mehmet II entrò in città da conquistatore e fondò lì la capitale del sultanato ottomano. La storia di Istanbul continuò spostandosi sempre più ad oriente, rimanendo tuttavia il vero crocevia tra l'ovest e l'est. Non più capitale di uno stato, ma centro culturale ed economico, oggi si trova sul punto di tornare in occidente all'interno della Comunità Europea, un nuovo inizio, o forse la prosecuzione delle vicenda iniziate nel 667 a.C.
Costantinopoli di E. De Amicis: Una scelta dell'ampio reportage che De Amicis scrisse raccontando il suo viaggio a Costantinopoli: una preziosa descrizione di come fosse Istanbul sul finire dell'Ottocento. Nel 1875 Edmondo De Amicis, allora corrispondente letterario dell'Illustrazione italiana, fece rivivere con queste pagine di grande eleganza la capitale dell'Impero ottomano al tramonto. Sultani, eunuchi, e concubine, il Topkapi e Hagia Sofia, il Gran Bazar e il Corno d'Oro, il ponte di Calata e la moschea di Solimano, fez e turbanti: i perduti incanti della "Città Incomparabile", in cui erano contenuti tutti gli Orienti reali e immaginari.
Istanbul di O. Pamuk: "Istanbul come malinconia condivisa, Istanbul come doppio, Istanbul come immagini in bianco e nero di edifici sbriciolati e di minareti fantasma, Istanbul come labirinto di strade osservate da alte finestre e balconi, Istanbul come invenzione degli stranieri, Istanbul come luogo di primi amori e ultimi riti: alla fine tutti questi tentativi di una definizione diventano Istanbul come autoritratto, Istanbul come Pamuk". (Alberto Manguel, "The Washington Post"). Una delle più affascinanti città del mondo raccontata con la passione enciclopedica del collezionista, l'amore del figlio, il lirismo intenso del poeta.
La bastarda di Istanbul di E. Shafak: Istanbul non è una città, è una grande nave. Una nave dalla rotta incerta su cui da secoli si alternano passeggeri di ogni provenienza, colore, religione. Lo scopre Armanoush, giovane americana in cerca nelle proprie radici armene in Turchia. E lo sa bene chi a Istanbul ci vive, come Asya, diciannove anni, una grande e colorata famiglia di donne alle spalle, e un vuoto al posto del padre. Quando Asya e Armanoush si conoscono, il loro è l'incontro di due mondi che la storia ha visto scontrarsi con esiti terribili: la ragazza turca e la ragazza armena diventano amiche, scoprono insieme il segreto che lega il passato delle loro famiglie e fanno i conti con la storia comune dei loro popoli. Elif Shafak, nuova protagonista della letteratura turca, affronta un tema ancora scottante: quel buco nero nella coscienza del suo paese che è la questione armena. Simbolo di una Turchia che ha il coraggio di guardarsi dentro e di raccontare le proprie contraddizioni.
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1 commento:

  1. Io non l'ho letto ma mi hanno parlato molto bene di un altro libro ambientato ad Istanbul "Scandaloso omicidio a Istanbul" di Mehmet Murat Somer.. per gli amanti del giallo!
    Paola

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