E' finita da pochi giorni la 67° Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia con la premiazione di Somewhere di Sofia Coppola, e con tanti altri premi distribuiti ai film in concorso e ai protagonisti davanti e dietro le quinte. Non voglio soffermarmi sulle critiche -e polemiche- del dopo mostra , ma voglio consigliarvi la lettura di tre libri che hanno ispirato alcuni film presentati, e che usciranno nei prossimi mesi nelle sale cinematografiche.
Il primo libro è Miral di Rula Jebreal: la storia del conflitto israeliano-palestinese visto dagli occhi di una bambina, Miral. Come tanti bambini Miral perde la madre durante uno scontro armato, e il padre la affida al collegio di Hind Husseini. Hind sarà la sua maestra e confidente fino a quando Miral dovrà decidere se seguire la lotta politica o studiare all'estero. La storia raccontata da Rula Jebreal nasce dai ricordi personali, e raccoglie le vicende di donne palestinesi che affrontano la loro situazione facendo scelte anche diametralmente opposte fra loro: chi abbraccia la lotta armata, chi fugge sperando di crearsi una vita altrove, chi resta dandosi da fare per un futuro migliore.
Il secondo libro è La versione di Barney di Mordecai Richler: Barney Panofsky è un ricco ebreo canadese, produttore televisivo di successo che, ormai passati i sessant'anni, decide di scrivere la propria biografia. Vuole dare così la sua versione dei fatti e spiegare la morte di Bernard "Boogie" Moscovitch, per liberarsi dall'accusa di omicidio che lo scrittore Terry McIver, suo vecchio amico, gli ha mosso nel suo romanzo "Il tempo, le febbri". Durante la stesura del libro Barney comincia a confondere i fatti, tanto che i ricordi del suo passato non si distinguono dagli accadimenti del presente, e i suoi pensieri si mescolano in un continuum dove discernere quando certe cose sono accadute e a chi, risulta quasi un puzzle da risolvere.
Il terzo libro è in realtà un saggio: Christian Rocca, giornalista del Foglio, ripercorre con l'aiuto del figlio di Mordecai Richler la vita dello scrittore canadese e anche quella del suo personaggio più riuscito: Barney Panofsky. Sulle strade di Barney è quindi un racconto di scoperta dell'autore e della sua creatura, che arriva quasi a confondere chi è l'uno e chi è l'altro.
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