domenica 12 luglio 2009

Un mito ancora vivo

Chiunque pensi ad un luogo dove vive ancora il mito del viaggio avventuroso penserà alla Patagonia. Una terra selvaggia, ancora oggi meta di viaggiatori alla ricerca di un'avventura unica. Una terra che ha attirato molti scrittori e che ne ha ispirato i diari di viaggio. Qui ve ne proponiamo tre, due classici imperdibili e una inattesa chicca che vale la pena leggere.
In Patagonia di B. Chatwin: dopo l'ultima guerra alcuni ragazzi inglesi, fra cui l'autore di questo libro, chini sulle carte geografiche, cercavano il luogo giusto per sfuggire alla prossima distruzione nucleare. Scelsero la Patagonia. E proprio in Patagonia si sarebbe spinto Bruce Chatwin, non già per salvarsi da una catastrofe, ma sulle tracce di un mostro preistorico e di un parente navigatore.
Patagonia express di L. Sepulveda: il diario di viaggio di Sepulveda in Patagonia e nella Terra del Fuoco: riflessioni, racconti, leggende e incontri che s'intrecciano nel maestoso scenario del Sud del mondo, dove l'avventura non solo è ancora possibile, ma è la più elementare forma di vita. Il vecchio Eznaola, che naviga senza sosta per i canali cercando un vascello fantasma; i gauchos che ogni anno organizzano il "campionato di bugie" della Patagonia; l'aviatore Palacios e lo scienziato Kucimavic; Bruce Chatwin, Butch Cassidy e Sundance Kid... una serie di personaggi eccezionali sullo sfondo di un eccezionale paesaggio.
Il grande Boh! di L. Cherubini (capitolo: Patagonia): "la mia è sempre più la lingua dei viaggiatori e chi decide di ascoltarmi deve sapere che io sono uno che racconta mondi che ha visto e mondi che vuole vedere, e che non conosco a fondo la lingua del posto, la lingua degli stanziali, strimpello strumenti e parlo male diverse lingue e di volta in volta ho bisogno di musicisti e di interpreti per metter su le tende nel luogo e restare finché non mi riprende il senso di irrequietezza che mi porta a fare di nuovo i bagagli e partire."
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