lunedì 22 febbraio 2010

Il gusto proibito dello zenzero


Seattle. Nella cantina dell'hotel Panama il tempo pare essersi fermato: sono passati quarant'anni, ma tutto è rimasto come allora. Nonostante sia coperto di polvere, l'ombrellino di bambù brilla ancora, rosso e bianco, con il disegno di un pesce arancione. A Henry Lee basta vederlo aperto per ritrovarsi di nuovo nei primi anni Quaranta. L'America è in guerra ed è attraversata da un razzismo strisciante. Henry, giovane cinese, è solo un ragazzino ma conosce già da tempo l'odio e la violenza. Essere picchiato e insultato a scuola è la regola ormai, a parte quei pochi momenti fortunati in cui semplicemente viene ignorato. Ma un giorno Henry incontra due occhi simili ai suoi: lei è Keiko, capelli neri e frangetta sbarazzina, l'aria timida e smarrita. È giapponese e come lui ha conosciuto il peso di avere una pelle diversa. All'inizio la loro è una tenera amicizia, fatta di passeggiate nel parco, fughe da scuola, serate ad ascoltare jazz nei locali dove di nascosto si beve lo zenzero giamaicano. Ma, giorno dopo giorno, il loro legame si trasforma in qualcosa di molto più profondo. Un amore innocente e spensierato. Un amore impossibile. Perché l'ordine del governo è chiaro: i giapponesi dovranno essere internati e a Henry, come alle comunità cinesi e, del resto, agli americani, è assolutamente vietato avere rapporti con loro. Eppure i due ragazzini sono disposti a tutto, anche a sfidare i pregiudizi e le dure leggi del conflitto.

Libro d'esordio di Jamie Ford, Il gusto proibito dello zenzero racconta di uno dei periodi più controversi della storia degli Stati Uniti: siamo nel 1942, pochi mesi dopo l'attacco a Pearl Harbour. Il presidente Roosvelt decide di internare nei campi di concentramanto i civili giapponesi presenti sul suolo americano. Intere famiglie furono strappate dalle loro case e dai loro quartieri, uomini arrestati con accuse di spionaggio, le donne e i bambini costretti a vivere nelle baracche. La storia di Henry e Keiko si mescola nelle atmosfere di quegli anni, regalandoci un racconto nuovo e imperdibile.

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