lunedì 30 marzo 2009

L’albero dei microchip

"I Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE), rappresentano una delle categorie di rifiuti speciali maggiormente pericolosi per l’ambiente e la salute dei cittadini…….
La quantità di questa tipologia di rifiuti cresce a ritmi vertiginosi di anno in anno. In base ai dati forniti forniti dal settore della produzione, si stima che solamente in Italia ogni abitante produca più di 14 chilogrammi di rifiuti elettrici ed elettronici all’anno."

[A. Pergolizzi – Coordinatore Osservatorio Nazionale Ambiente e Legalità di Legambiente]
Dopo il successo di Perdas de Fogu torna Massimo Carlotto con un altro romanzo inchiesta, scritto a quattro mani con l’oramai collaudato collaboratore Francesco Abate e l’ausilio di alcuni membri del collettivo Mama Sabot.
La trama si sviluppa lungo un binario doppio.
A Monrovia, capitale della Liberia, il tenente Kimmie Dou aspetta in un tavolino del bar Blue Port un funzionario ONU, il colonnello nigeriano Johnson Yakobù. I due stanno indagando su un traffico internazionale di armi collegato all’esportazione illegale di diamanti. Le forze dell’ONU, dopo un lungo lavoro di intelligence eseguito nel porto liberiano, individuano una nave mercantile sospetta proveniente dall’Italia. Tutto si sarebbero aspettati i due militari, tranne che il ventre di quella misteriosa nave nascondesse una immane quantità di apparecchiature elettroniche usate.
In Piemonte Matteo, un bambino autistico con la passione dell’informatica, viene preso di mira da alcuni bulli della sua scuola, che non perdono occasione per prenderlo in giro. Durante una partita a calcio disputata in un campetto del quartiere, i ragazzini scoprono alcuni sacchi di nylon nero sotterrati sotto il terreno. Pieni zeppi di computer usati. La banda, per prendersi gioco di Matteo, aprono alcuni sacchi e abbelliscono un albero posto lì vicino con questi computer, l’albero dei microchip per l’appunto. Poi fanno credere a Matteo che quello sia un albero magico che produce computer anzichè i soliti frutti, fino ad obbligarlo ad innaffiarlo ogni giorno. Si scoprirà ben presto che il campetto altro non è che una discarica abusiva di rifiuti elettronici. Del caso inizia ad indagare il capitano della finanza Nicola Einaudi.
Queste due storie, apparentemente slegate tra loro, celano in realtà una vicenda inquietante. La trama spinge il lettore nei meandri più oscuri della politica e della criminalità, una zona grigia dove, business, corruzione, traffici illeciti sono un tutt’uno.
Un libro appassionante che farà discutere. Magari qualcuno poi ci penserà bene prima di portare in discarica il suo vecchio PC.
Federico B.
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1 commento:

  1. il commento fa pensare ad una storia a metà tra 007 e Pinocchio in chiave attuale, interessante il tema...penso proprio che lo leggerò!

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