sabato 30 maggio 2009

La collina dei conigli


Protagonista di questo romanzo di Richard Adams è un drappello di piccoli coraggiosi e astuti conigli, fuggito dalla propria tana di origine alla volta di un futuro più sicuro. Splendido romanzo epico, ha lasciato tracce profonde nell’infanzia di molti giovani, e tuttora è un classico della letteratura.
Moscardo, e il fratello Quintilio, vivono nelle campagne inglesi, in una splendida conigliera posta però sotto il dittatoriale controllo della polizia “Ausla”. Una notte un cattivo presagio disturberà la quiete di Quintilio, in cui solo il fratello riporrà la propria cieca fiducia. Il saggio e carismatico Moscardo, guiderà quindi un gruppo selezionato di coraggiosi compagni, alla volta della libertà, tra cui l’astuto e ingegnoso Mirtillo, in grado di inventare soluzioni geniali, il forte Parruccone, stabile punto di riferimento, il prode Argento, braccio destro di Morcardo, e il piccolo profetico Quintilio, tramite della magia che si insinua nel romanzo.
Un vero romanzo epico, paragonato senza mezzi termini a Iliade e Odissea: la narrazione infatti è intervallata da racconti della mitologia del popolo dei conigli, con tanto di dei ed eroi mitici, il mito della genesi del pianeta, la storia del dio Frits e del coniglio El-ahrairà, il principe dei conigli da cui discende l’intera specie. Numerosi sono inoltre gli accenni al “lapino”, la lingua parlata dai conigli e ignota alle altre specie della natura. L’autore ha creato un intero sistema di vita, costruendo non solo un popolo, ma anche la storia e lo spessore degni di un romanzo epico. Il racconto procede per capitoli, l’esordio di ognuno dei quali è scandito da una citazione da grandi autori della letteratura, quali Shakespeare e Keats, in grado di far pregustare il sapore degli eventi che seguiranno, tale è l’accuratezza con cui viene scelta. L’aspetto sicuramente più apprezzabile del romanzo è lo spessore dato ai personaggi: essi non vengono mai antropomorfizzati, ma agiscono sempre “come conigli”. Il romanzo fa scoprire un mondo sconosciuto, fatto di cunicoli, pericoli nascosti dietro alle siepi, o in misteriose fattorie, ma anche di alleanze inaspettate, in grado di nascere tra creature tanto diverse. La natura non viene ritratta a tinte rosee, tutt’altro: ne vengono evidenziate insidie e pericoli. La morte fa la propria entrata sul palco del racconto senza mezzi termini.
Una curiosa "NOTA DEL TRADUTTORE": i conigli in questo straordinario romanzo parlano la loro lingua - il lapino - di cui il signor Adams è profondo conoscitore. Benché esistano vari dialetti lapinici, non si ha tuttavia motivo di ritenere che l'idioma conigliesco venga, nelle varie parti del mondo, in qualche modo influenzato dal genius loci di questa o di quella lingua umana. Nondimeno, è logico supporre che l'Autore, nel trascrivere alcuni termini lapinici, sia stato influenzato dalle caratteristiche della propria lingua; pertanto il traduttore s'è ingegnato di risalire, per via di ipotesi, alla voce originale: non certo allo scopo di italianare il lapino, ma solo per disinglesarlo.
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venerdì 29 maggio 2009

Il Leone Verde Edizioni

Tra le varie case editrici presenti alla Salone Internazionale del Libro di Torino ne abbiamo scoperta una che non conoscevamo e che ci ha molto colpito, una sezione in particolare!
Il leone verde edizioni nasce a Torino nel 1997 con l'obiettivo editoriale di proporre testi inediti, mai tradotti in italiano o pochissimo noti alla tradizioni sapienziali. Introduzioni, studi critici e note al testo sono sempre di livello assai elevato e curati da specialisti di queste tematiche. Le traduzioni sono sempre dalle lingue originali.
In questi dieci anni sono stati pubblicati testi della tradizione cristiana occidentale e orientale, induista, tibetana, islamica e pagana; testi mistici, metafisici, simbolici e della tradizione ermetica. Di recente sono state aperte prospettive di lettura accessibili al grande pubblico. La collana Leggere è un gusto esplora i percorsi gastronomici tra cucina e letteratura; libri che esaminano gli intrecci gastronomico-letterari presenti in piccoli e grandi capolavori. Anche la narrativa è presente: la collana Donne altrove propone testi letterari di altissimo livello di autrici di area mediorentale, sempre tradotti dalle lingue originali. Il bambino naturale infine intende offrire studi specifici dedicati a tematiche relative all'infanzia, secondo una prospettiva il più possibile lontana da pratiche e logiche commerciali e industriali. Ovviamente la collana da cui eravamo stati attratti è stata "Leggere è un gusto", vi facciamo l'esempio di qualche titolo: La cucina golosa di Madame Bovary. Le ricette al tempo di Flaubert, La cucina dei Califfi. Le ricette delle Mille e una notte, La cucina delle fiabe. Fate, streghe ed elfi ai fornelli, Il delitto è servito. I menù di Agatha Christie, In taverna con Shakespeare. Amori, vendette e inganni a banchetto, I promessi sapori. Il sugo della storia di Alessandro Manzoni
...come resistere??

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giovedì 28 maggio 2009

Premio Opera Prima, Campiello 2009


Anche quest'anno, contemporaneamente all'elenco dei nomi dei finalisti del Premio Campiello, è stata anche eletta l'opera prima vincitrice della omonima categoria. Un premio che sembra portar bene visto il successo del vincitore dello scorso anno, Paolo Giordano, che ha poi conquistato lo Strega e il record di vendite nelle librerie.

Cesarina Vighy, L'ultima estate, Fazi
Da dove arriva la voce di Zeta? Apparentemente dal luogo più inabitabile e muto: la malattia, in quel punto estremo che toglie possibilità, respiro, futuro. Ma è solo apparenza: questa voce proviene dal nucleo più irriducibile e infuocato della vita. Che non tace, non cessa di guardare e amare. E anzi, comincia qualcosa: a scrivere. È fragile l'equilibrio che genera queste pagine. Per Zeta qualsiasi gesto ora è enorme, la fatica non solo fisica è in ogni momento fatale. E i ricordi sono uno squarcio lacerante nella memoria di una vita tenacemente irregolare: la nascita fuori dal matrimonio della "bambina più amata del mondo", l'infanzia sotto le bombe, Venezia splendida e meschina, il primo disastro sentimentale e poi, ancora, Roma becera e vitale, l'esperienza della psicanalisi, l'avventura del femminismo, il cammino della malattia. E sempre la coriacea e gentile difesa della propria individualità, l'irrisione delle tribù e delle cliniche cui ha rifiutato di appartenere. Così la storia dei suoi settant’anni scorre laterale, vissuta intensamente ma mai accettata, come non fosse mai meritevole di piena identificazione. E la famiglia ridotta all’essenziale – il grande padre, la piccola madre, il marito e la figlia – mai un rifugio riconciliante. C’era lo spettacolo del mondo da scoprire, una sfuggente libertà da inseguire, una singolare autenticità da trovare. Con una lingua nitida, a tratti feroce, mai retorica, attraversata da una vena di sarcasmo che non concede nulla alla pietas, l’autrice affronta il più evitato degli argomenti: la sofferenza. Mai, lungo queste pagine, si può dimenticare che è malata, gravemente. Però basta uno spiraglio della finestra in cucina a far entrare un platano o un merlo. C’è una gatta fedele, indulgente, comprensiva. C’è una esistenza verso cui – Zeta non lo direbbe mai e certamente si rifiuta perfino di pensarlo – si può nutrire un orgoglio felice. Segnata com’era, ora finalmente appare bella. E piena di sogni, ricordi, fantasmi, di intelligenza. Non degenera: può sfidare il peso dei rimorsi del passato e l’orrore dei sintomi di oggi, ironicamente e fieramente: “Dicono che si nasca incendiari e si muoia pompieri. A me è successo il contrario: brucerei tutto, adesso”. Lo fa in questo libro singolare: piccolo autodafé e magnifico inno alla vita che era ed è.
Cesarina Vighy, veneziana, vive a Roma da molti anni. Dedicata alla scrittura da sempre, si sarebbe accontentata di diventare un dickinsoniano “poeta postumo” fino a quando, colpita da una rara malattia neurologica, non si è decisa ad affrontare il giudizio altrui, libera ormai dall’ossessione del successo.
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mercoledì 27 maggio 2009

5 finalisti per il Campiello


Sono stati nominati i 5 finalisti della XLVII edizione del premio Campiello 2009 che si contenderanno la vittoria del premio assegnato l'anno scorso a Benedetta Cibrario.

Elena Loewenthal, Conta le stelle, se puoi, Einaudi

Moise Levi ha solo ventitré anni la mattina di fine estate in cui lascia Fossano portandosi dietro un carretto di stracci. Vuole andare a Torino a far fortuna, e non può immaginare che quello sia solo l'inizio di una lunga storia. Perché Moise possiede un fiuto eccezionale per gli affari e per i sentimenti: darà il via a una florida ditta di commerci nel ramo tessile, e avrà due mogli, sei figli e un'infinità di nipoti sparpagliati ai quattro angoli del mondo. Dopo la grande guerra mondiale e quel «brutto spettacolo» della marcia su Roma, finalmente la vita di tutti ha ripreso il suo corso. Meno male che nel 1924 a quel «brutto muso di Mussolino» gli è preso un colpo secco, altrimenti la storia di nonno Moise e della sua discendenza sarebbe stata molto diversa. Invece la famiglia Levi - con i suoi amori e i suoi affanni, i suoi commerci e le sue tribolazioni, le grandi cene di Pasqua e i lunghi silenzi delle stanze chiuse - diventa sempre più numerosa nella casa di via Maria Vittoria, costruita proprio lì dove una volta c’era il ghetto e adesso non c’è più. Elena Loewenthal non ha riscritto la Storia all'incontrario: ha provato piuttosto a mettere la vita al centro, dove la morte ha cancellato tutto. Ha lasciato scorrere la quotidianità dell'esistenza, con la sua allegria e la sua insensatezza, per vedere come le gioie e le fatiche di ogni giorno possano fondersi “in una cosa sola che non è troppo distante dalla felicità”. La storia che si racconta è quella di una grande famiglia normale, resa impossibile dall'aberrante eccezionalità della Storia. Per questo la voce calda e intima dell'autrice, con una sincerità capace di rispettare tutte le ferite, prova a inventarsi un lieto fine, «come se non fosse successo quello che è successo».
Elena Loewenthal (Torino, 1960) è narratrice e studiosa di ebraistica. Ha tradotto e curato molti testi della tradizione ebraica e d'Israele. Tra i suoi saggi: Un'aringa in Paradiso. Enciclopedia della risata ebraica (Baldini e Castoldi 1997), L'ebraismo spiegato ai miei figli (Bompiani 2002) e Scrivere di sé (Einaudi 2007). Ha inoltre pubblicato i romanzi Lo strappo nell'anima (Frassinelli 2002), Attese (Bompiani 2004) e Dimenticami (Bompiani 2006). Insegna Cultura ebraica alla Facoltà di Filosofia dell'Università Vita e Salute San Raffaele di Milano e scrive sulla “Stampa”.
Margaret Mazzantini, Venuto al mondo, Mondadori
Una mattina Gemma lascia a terra la sua vita ordinaria e sale su un aereo, trascinandosi dietro un figlio di oggi, Pietro, un ragazzo di sedici anni. Destinazione Sarajevo, città-confine tra Occidente e Oriente, ferita da un passato ancora vicino. Ad attenderla all’aeroporto, Gojko, poeta bosniaco, amico fratello, amore mancato, che ai tempi festosi delle Olimpiadi invernali del 1984 traghettò Gemma verso l’amore della sua vita, Diego, il fotografo di pozzanghere. Il romanzo racconta la storia di questo amore, una storia di ragazzi farneticanti che si rincontrano oggi, giovani sprovveduti, invecchiati in un dopoguerra recente. Una storia d’amore appassionata, imperfetta come gli amori veri. Ma anche la storia di una maternità cercata, negata, risarcita. Il cammino misterioso di una nascita che fa piazza pulita della scienza, della biologia, e si addentra nella placenta preistorica di una Guerra che mentre uccide procrea. In questo grande affresco di tenebra e luce, in questo romanzo intimo e sociale, le voci di quei ragazzi si accordano e si frantumano nel continuo rimando tra il ventre di Gemma e il ventre della città dilaniata. Ma l’avventura di Gemma e Diego è anche la storia di tutti noi, perché Margaret Mazzantini ha scritto un coraggioso romanzo contemporaneo. Di pace e di guerra. La pace è l’aridità fumosa di un Occidente flaccido di egoismi, perso nella salamoia del benessere. La guerra è quella di una donna che ingaggia contro la natura una battaglia estrema e oltraggiosa. L’assedio di Sarajevo diventa l’assedio di ogni personaggio di questa vicenda di non eroi scaraventati dal calcio della Storia in un destino che sembra in attesa di loro come un tiratore scelto. Il cammino intimo di un uomo e di una donna verso un figlio, il loro viaggio di iniziazione alla paternità e alla maternità diventa un travaglio epico, una favola dura come l’ingiustizia, luminosa come un miracolo. Dopo Non ti muovere, con una scrittura che è cifra inconfondibile di identità letteraria, Margaret Mazzantini ci regala in romanzo-mondo, opera trascinante e di forte impegno etico, spiazzante come un thriller, emblematica come una parabola. Una catarsi che dimostra come attraverso il male della Storia possa erompere lo stupore svagato, sereno, di un nuovo principio. Una specie di avvento che ha il volto mobile, le membra lunghe e ancora sgraziate, l’ombrosità e gli slanci di un figlio di oggi chiamato Pietro.
Margaret Mazzantini è nata a Dublino, in Irlanda. Vive a Roma con la sua famiglia. Ha scritto Il catino di zinco, Manola, Zorro, Non ti muovere (premio Strega, premio Grinzane Cavour).
Pierluigi Panza, La croce e la sfinge, vita scellerata di Giovan Battista Piranesi, Bompiani
Giovan Battista Piranesi: incisore, scenografo, antiquario, ma prima di tutto, come venne definito dai suoi molti oppositori e rivali, "architetto scellerato". "La croce e la sfinge" racconta la vita di questo artista d'eccezione e dei suoi figli, la sua storia ribelle e avventurosa, che inizia a Venezia, per proseguire nella Roma delle rovine; la storia di un uomo le cui idee rivoluzionarie suscitano scandalo, così come il legame con la potente famiglia di Papa Rezzonico, che pensa di usarlo per i propri scopi politici. Ma questi sono solo alcuni dei tanti azzardi che caratterizzano l'esistenza di un irregolare dell'arte e del pensiero, che nel progetto di restauro della chiesa di San Giovanni in Laterano e nella costruzione della chiesa di Santa Maria del Priorato sull'Aventino si avvicina sempre più ai simboli dei crociati e alla mitologia dei templari, un amore tossico che aliena sempre più a Piranesi le simpatie dei vertici ecclesiastici. Pierluigi Panza profonde in questa grande avventura il rigore del saggista e dell'erudito, ma, prima ancora, la capacità del narratore di immergersi nella materia infuocata di un'esistenza fuori dalle regole e di elevarla a simbolo di un'intera epoca: il Settecento dei misteri, degli oscuri simboli esoterici e dei poteri occulti che scuotevano le certezze del secolo dei Lumi e minacciavano la Chiesa. Il libro è arricchito da documenti inediti e riproduzioni delle incisioni di Giovanni Piranesi.

Pierluigi Panza è giornalista del “Corriere della Sera” e docente universitario. Si occupa di Beni culturali e ha pubblicato saggi di storia dell’arte e di estetica, in particolare sul Settecento italiano. Ha curato un’edizione critica degli scritti di Piranesi (SugarCo) e un volume su un suo manoscritto conservato a New York (Guerini). Ha scritto due romanzi: Italiani all’opera (Skirà, 2005) e Il digiuno dell’anima (Bompiani, 2007).
Francesco Recami, Il superstizioso, Sellerio
Il mondo del superstizioso e il mondo del geloso hanno una logica in comune: si stende su di essi come una rete di sospetto che connette punti distanti e sparse coincidenze in un unico piano, in un complotto, in un copione. La inerte realtà indifferente appare piena di intenzione. E rispetto alle vite quotidiane ha il vantaggio di mostrare un ordine, ostile forse, ma sensato. Camillo è un commerciante con un avviato negozio di scarpe, casa vacanze, una BMW in garage, una moglie, Teresa. Senza figli. Nel corso degli anni uguali ha sovrapposto alla sua giornata una serie infinita di riti propiziatori e di segni da decifrare che gli riempiono la vita. Un giorno, sotto il cavalcavia ferroviario che supera ogni mattina, si presenta l’evento che sta in vetta alla classifica del buon augurio, il passaggio simultaneo di tre treni nella stessa direzione. Preso dal fremito invincibile dell’attesa, Camillo, per favorire l’imponderabile, decide di cambiare la sua giornata e torna a casa. Qui uno stupido incidente gli fa perdere i sensi, ma subito prima di cadere gli sembra di avvertire un gemito di piacere proveniente dalla camera da letto. E il suo mondo cambia davvero. Fino a quel momento leggeva in ogni cosa i segni del destino; da adesso inizia a inseguire con la stessa continuità e precisione gli indizi del sospetto. Comincia così a spiare la moglie, a sorvegliarla patologicamente, a tenderle trappole, frugando nel passato di lei e rivoltando il suo presente. In modo freneticamente appassionato, fino a perdere di vista la meta ultima del vortice di paranoia che ha avviato. Alla fine, naturalmente, lo attende la beffa insensata della vita. Recami è maestro, nella sua scrittura tesa, di immersioni nelle esistenze paranoiche dei malati di normalità. Di esse è capace di descrivere, con un senso di immedesimazione, il crescendo di suspense suscitato dall’insignificante e l’effimero, la ripetizione dei gesti, di riprodurre le mode che le influenzano, il lessico, i tic e le fobie che le svelano. Ma con la lente imperturbabile dell’entomologo.

Francesco Recami (Firenze 1956) con questa casa editrice ha pubblicato L’errore di Platini (2006) e Il correttore di bozze (2007).

Ad accogliere i viaggiatori che d'estate sbarcano sul molo di Bellano dal traghetto Savoia c'è solo la scalcagnata fanfara guidata dal maestro Zaccaria Vergottini, prima cornetta e direttore. Un organico di otto elementi che fa sfigurare l'intero paese, anche se nel gruppetto svetta il virtuoso del bombardino, Lindo Nasazzi, fresco vedovo alle prese con la giovane e robusta seconda moglie Noemi. Per dare alla città un Corpo Musicale degno di questo nome ci vuole un uomo di polso, un visionario che sappia però districarsi nelle trame e nelle inerzie della politica e della burocrazia, che riesca a metter d'accordo il podestà Parpaiola, il segretario comunale Fainetti, il segretario della locale sezione del Partito Bongioanni, il parroco e tutti i notabili della zona. Un insieme di imprevedibili circostanze - assai fortunato per alcuni, e invece piuttosto sfortunato per altri - può forse portare verso Bellano il ragionier Onorato Geminazzi, che vive sull'altra sponda del lago, a Menaggio, con la consorte Estenuata e la numerosa prole. Almeno il cappello racconta la gloriosa avventura del Corpo Musicale Bellanese, le mille difficoltà dell'impresa e la determinazione di chi volle farsene artefice. A ritmo di valzer e mazurca, con il contorno di marcette e inni, Andrea Vitali s'inventa un'altra storia tutta italiana, fatta di furbizie e sogni, ripicche e generosità, pettegolezzi e amori. E la scrive con la passione per l’intrigo, il brio, il buon umore, la verità e la semplicità che servono per farci capire la ricchezza e gli imprevisti che punteggiano tutte le nostre vite.
Andrea Vitali è nato nel 1956 a Bellano, sulla riva orientale del lago di Como. Ha pubblicato Il meccanico Landru(1992), A partire dai nomi (1994), L’ombra di Marinetti (1995, premio Piero Chiara), L’aria del lago (2001) e, con Garzanti, Una finestra vista-lago (2003, premio Grinzane Cavour 2004, sezione narrativa, e premio letterario Bruno Gioffrè 2004), Un amore di zitella (2004), La signorina Tecla Manzi (2004, premio Dessi’), La figlia del podestà (2005, premio Bancarella 2006), Il procuratore (2006, premio Montblanc per il romanzo giovane 1990), Olive comprese (2006), Il segreto di Ortelia (2007), La modista (2008, premio Ernest Hemingway) e Dopo lunga e penosa malattia (2008). Nel 2008 gli è stato conferito il premio letterario Boccaccio per l’opera omnia.
La premiazione avverrà il 05 settembre 2009.
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domenica 24 maggio 2009

Alla corte dei Borgia

"1492, Sancia d'Aragona, figlia del re Alfonso II di Napoli, viene data in sposa a Goffredo Borgia, l'ultimogenito del pontefice Alessandro VI, al secolo Rodrigo Borgia, uomo potente e corrotto che sogna di dominare l'Italia. Un matrimonio combinato che ha come scopo proteggere Napoli dalle ambizioni di Luigi di Francia, ottenere l'alleanza con la Spagna e ampliare il potere del Papa. A Roma Sancia si trova circondata dalla grandezza della Città Eterna, ma anche avviluppata da una stretta trama di intrighi. La temibile Lucrezia sarà sua alleata o avversaria? E Cesare Borgia diventerà un amante appassionato o il suo peggior nemico? Un difficile cammino si apre dinanzi a Sancia, che scoprirà doti che non sospettava di avere. E per sopravvivere, dovrà diventare più spietata dei suoi avversari. Sullo sfondo del Rinascimento Italiano, Jeanne Kalogridis intreccia sapientemente subdoli giochi di potere e torbide passioni, in un romanzo che ha tutta la forza e la tensione di un thriller."
Jeanne Kalogridis, nata in Florida nel 1954, ha compiuto studi di letteratura russa e linguistica. Dopo aver pubblicato con successo I diari della famiglia Dracula, si è dedicata al romanzo storico, scegliendo l'Italia del Rinascimento come fonte di ispirazione e sfondo per le sue storie abitate da personaggi femminili forti e passionali. Dopo Alla corte dei Borgia, in Italia è apparso anche, da Longanesi, L'enigma della Gioconda.
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venerdì 22 maggio 2009

Festival èStoria


Parte oggi a Gorizia la 5° edizione del Festival "èStoria", il festival internazionale della storia in programma da venerdì 22 a domenica 24 maggio 2009. Tra i protagonisti dell'edizione 2009 del festival "èStoria" spiccano Mario Calabresi, Ernesto Galli Della Loggia, Christopher Duggan, Lucio Caracciolo, Giulio Giorello, Mario Calabresi e Franco Cardini.
Sarà però Luciano Canfora l'ospite più atteso, vincitore della prima edizione del Premio FriulAdria “Il romanzo della storia”, promosso da “èStoria” – festival internazionale della Storia di Gorizia in collaborazione con il festival PordenoneLegge di Pordenone, su impulso di FriulAdria-Crédit Agricole. Il premio è stato ideato a completamento dello speculare riconoscimento “La storia in un romanzo”, indetto dagli stessi festival ed assegnato, lo scorso settembre, allo scrittore spagnolo Arturo Pérez-Reverte.
Luciano Canfora, insigne storico, saggista e filologo classico, professore ordinario di Filologia greca e latina presso l'Università di Bari e direttore scientifico della Scuola Superiore di Studi Storici di San Marino, è uscito in libreria quest'anno con il testo La natura del potere: "Qualcosa non ha funzionato. Il suffragio universale, alla fine conquistato (dove prima, dove poi, in Italia dopo quasi tutti) ha più e più volte deluso chi lo aveva propugnato, ha mancato i previsti effetti. Le urne sono divenute lo strumento di legittimazione di equilibri, di ceti, di personale politico quasi immutabile, non importa quanto diversificato e come diviso al proprio interno. E se il vero potere fosse altrove? Di questo, caro lettore, vorremmo discorrere nelle pagine che seguono." Canfora instilla più di un dubbio sui travestimenti del potere: un dominio di pochi - anche quando sembra essere di uno solo - che però non sussiste se non sa creare consenso, restando, beninteso, a tutti gli effetti dominio.
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mercoledì 20 maggio 2009

Un fantasy dal Giappone

"Un romanzo epico sullo sfondo di un Giappone medievale dove le forze della natura si incarnano e segnano il destino dei mortali". Così viene presentato Il guardiano dello spirito il romanzo scritto dall'antropologa Nahoko Uehashi, Professore Associato alla Kawamura Gakuen Women's University. Il libro è stato pubblicato nel 1996, primo volume di una serie che ha avuto un enorme successo di lettori e che è stata già trasposta in manga e anime. Ora Salani ha deciso di pubblicare in Italia questo romanzo fantasy dopo la vittoria del Mildred Batchelder Award come miglior romanzo per ragazzi negli Stati Uniti.
Così il risvolto di copertina: "Bella, terribile, profondamente esperta nelle arti marziali, Balsa è una guerriera. Attraversa il paese con una missione da compiere: salvare vite, proteggere adulti e bambini, per riscattare un passato pieno di ombre e di sangue. Mentre si dirige verso la città di Nuova Yogo, Balsa assiste a un incidente: il figlio secondogenito del Mikado, l'imperatore, precipita nel fiume in piena. Senza esitare, Balsa si tuffa per soccorrerlo. E quando riemerge con il suo prezioso fardello, il suo destino prende una svolta drammatica: la madre del ragazzo, la Seconda Regina, le rivela con le lacrime agli occhi che lo stesso imperatore sta tramando per uccidere il figlio, posseduto da un demone che minaccia il regno intero. Balsa accetta la nuova missione: portare via il giovane Chagum, proteggerlo dai sicari che lo inseguono. E svelare il mistero di un'antica profezia, che racchiude in sé la vita e la morte della terra stessa."
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Il silenzio dei chiostri

Questa novità di Alicia Giménez-Bartlett pubblicata da Sellerio sta scalando tutte le classifiche di vendita ponendo la casa editrice di Camilleri in vetta con un titolo non appartenente allo scrittore siciliano.
"E così ebbe inizio una delle indagini più inquietanti e complicate della nostra carriera". I dialoghi tra Petra Delicado e il suo vice Fermin Garzon, l'infinito duello verbale che fa da contrappunto brillante alla complessa architettura dell'intreccio poliziesco e alla durezza dell'indagine di strada, si sono arricchiti di un nuovo contendere: le gioie e i dolori del matrimonio. Petra, il poliziotto più duro ed efficiente del distretto di Barcellona, s'è sposata, e contrasta la maliziosa innocenza dei figli del marito Marcos. Anche il vice Garzón s'è sposato, ma lui si sente oppresso dalle infinite attenzioni dell'impeccabile moglie. Perciò, giunge loro come un sollievo amaro questo caso. Un omicidio nel convento delle sorelle del Cuore Immacolato, reso ancor più scabroso dalle modalità in cui sembra avvenuto. Il cadavere di frate Cristóbal dello Spirito Santo è stato ritrovato accanto alla teca che custodiva il Beato Asercio de Montcada. E il corpo sacro, miracolosamente incorrotto, intorno al quale, da esperto di reliquie, lavorava l'erudito cistercense, è scomparso. A intorbidare le piste, deviandole al soprannaturale, vi è poi un enigmatico biglietto: "cercatemi dove più non posso stare". Davanti a Petra e a Garzón si squaderna un ventaglio contraddittorio di ipotesi fantasiose che devono malvolentieri verificare, in un ambiente odoroso di incenso ma alquanto reticente. E sono perfino tentati da una tecnica d'indagine deduttiva che è loro estranea. Ma presto il realismo s'impone: "faccio fatica a credere a ciò che esula dalla mentalità comune", e la coriacea detective e il suo aiutante dai modi spicci e dalle mille fisime, riprendono il metodo abituale, faticoso e di strada. Fatto di interrogatori estenuanti e apparentemente futili tra madri superiore dallo spirito troppo scettico, suorine troppo ieratiche, più mature sorelle troppo sicure e frati eruditi dalla fantasia galoppante; fatto di appostamenti e di controlli; fatto di tracce materiali; fatto di filiere affaristico commerciali; fatto di fiuto per i torbidi legami. Fino a che non trovano l'aggancio e non lo mollanoche giunti alla soluzione: come al solito più umana che sovrannaturale. Troppo umana, a nutrire il disincanto di Petra e Garzon.
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domenica 17 maggio 2009

Premio Strega 2009

Sono stati resi noti i nomi dei 12 libri partecipanti alla selezione finale del Premio Strega 2009, forse il più ambito premio letterario italiano, che di certo offre al vincitore un sicuro riscontro di vendite. Ecco a voi dunque i 12 titoli:
1. In terra consacrata
di UGO BARBARA, ed. PIEMME
2. Cecilia
di LINDA FERRI, ed. E/O
3. Almeno il cappello
di ANDREA VITALI, ed. GARZANTI
4. L'ultima estate
di CESARINA VIGHY, ed. FAZI
5. I nostri occhi sporchi di terra
di DARIO BUZZOLAN, ed. BALDINI CASTOLDI DALAI
6. Come ho perso la guerra
di FILIPPO BOLOGNA, ed. FANDANGO
7. La vedova, il santo e il segreto del pacchero estremo
di GAETANO CAPPELLI, ed. MARSILIO
8. I frutti dimenticati
di CRISTIANO CAVINA, ed. MARCOS Y MARCOS
9. L'istinto del lupo
di MASSIMO LUGLI, ed. NEWTON COMPTON
10. Stabat mater
di TIZIANO SCARPA, ed.EINAUDI
11. Il bambino che sognava la fine del mondo
di ANTONIO SCURATI, ed. BOMPIANI
12. Il tempo materiale
di GIORGIO VASTA, ed. MINIMUM FAX
Il giorno 18 giugno verranno selezionati i 5 finalisti, mentre il 2 luglio verrà proclamato il vincitore dell'edizione 2009.
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venerdì 15 maggio 2009

Incontro in ricordo di Luigi Meneghello

Ricordiamo a tutti l'incontro di questa sera presso la Biblioteca Civica di Thiene in ricordo di Luigi Meneghello.

Noi due come un romanzo - booktrailer

"Emma sta per raggiungere la fatidica soglia dei cinquanta, ha un figlio adolescente, un ex marito e una brillante carriera, quando decide di rivoluzionare la sua vita - e quella di molti altri. Nei locali avuti in eredità da una zia, nel cuore di Milano, apre una libreria: si chiama "Sogni&Bisogni" e venderà solo libri d'amore...
"Sogni&Bisogni" diventa presto il rifugio e il luogo d'incontro per una folla di personaggi: da Alice, trentenne e vivacissima aiutante libraia, a Gabriella - l'amica di sempre, il cui marito commercialista è il Nemico Fedele che veglia sui progetti di Emma ai tanti lettori, uomini e donne, giovani e anziani, che portano le loro vite fra i libri e così ne trovano di nuove. Ma, soprattutto, è grazie alla libreria e a una fatale coincidenza che Emma ritrova Federico, il grande amore della sua giovinezza."
Questa è la trama del romanzo e questo il suo booktrailer!




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giovedì 14 maggio 2009

Un po' di campanilismo

La valle dell'orco di Umberto Matino.
Contrà Brunelli è una contrada "rovèrsa", sperduta sui primi contrafforti della campagna veneta, con strade impervie, senza negozi, senza radio né televisione. Un estraneo arriva e il mondo che scopre è fatto di paesaggi bellissimi, di pace, silenzio, bicchieri di vino e leggende raccontate attorno al fuoco. Ma anche di inquietanti filastrocche cimbre sussurrate tra i boschi e di morti troppo strane per essere considerate accidentali. Grazie ad archivi polverosi, ad antiche mappe e all'aiuto di un vecchio parroco, il protagonista porterà alla luce la terribile verità che affonda le sue radici nella storia e nelle tradizioni dell'ormai mitico "Nord-est" del nostro paese.
Umberto Matino è nato a Schio nel 1950. Laureato al Politecnico di Milano, vive e lavora tra Padova e Venezia. E' dirigente di una grande società di ingegneria. La Valle dell'Orco è il suo primo romanzo.
"...pagina dopo pagina, un affascinante viaggio verso una verit oscura e tagliente come una scheggia di selce. Un libro che, una volta chiuso e riposto nello scaffale, rimane aperto dentro i pensieri."
Eraldo Baldini
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mercoledì 13 maggio 2009

Larsson al cinema

Le riprese del film tratto dall'omonimo libro di Stieg Larsson Uomini che odiano le donne sarà mostrato in anteprima il 14 maggio a Torino in occasione dell'inaugurazione della Fiera Internazionale del Libro. Il romanzo di Larsson, campione di vendite non solo in Italia, è stato ed è ancora uno dei testi più comprati, letti e regalati del panorama librario italiano. Per chi ancora non si fosse fatto prendere dal ciclone Millenium riproponiamo la presentazione di questo romanzo edito da Marsilio
"Sono passati molti anni da quando Harriet, nipote prediletta del potente industriale Henrik Vanger, è scomparsa senza lasciare traccia. Da allora, ogni anno l'invio di un dono anonimo riapre la vicenda, un rito che si ripete puntuale e risveglia l'inquietudine di un enigma mai risolto. Ormai molto vecchio, Henrik Vanger decide di tentare per l'ultima volta di fare luce sul mistero che ha segnato tutta la sua vita. L'incarico di cercare la verità è affidato a Mikael Blomkvist: quarantenne di gran fascino, Blomkvist è il giornalista di successo che guida la rivista Millennium, specializzata in reportage di denuncia sulla corruzione e gli affari loschi del mondo imprenditoriale. Sulle coste del Mar Baltico, con l'aiuto di Lisbeth Salander, giovane e abilissima hacker, indimenticabile protagonista femminile al suo fianco ribelle e inquieta, Blomkvist indaga a fondo la storia della famiglia Vanger. E più scava, più le scoperte sono spaventose."
Speriamo, assieme a tutti coloro che hanno apprezzato i libri di Larsson, che la trasposizione cinematografica non faccia perdere la forza imponente dei personaggi descritti dallo scrittore svedese, soprattutto di Lisbeth.
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martedì 12 maggio 2009

Il professore di desiderio

"Bando agli indugi, è venuto il momento di svelare ciò che non andrebbe svelato - la storia del desiderio del professore. Però non posso farlo senza prima chiarire in modo soddisfacente, almeno per me, se non per i vostri genitori, perchè ho deciso di eleggervi a miei voyeur, miei giurati e miei confidenti, perchè ho deciso di esporre i miei segreti a persone che hanno la metà dei miei anni, e che perlopiù non ho mai visto ne conosciuto.Perchè voglio un pubblico, quando la maggior parte degli uomini e delle donne preferiscono tenere tali faccende per sè oppure rivelarle solo ai più fidati confessori, laici o religiosi? Cosa rende necessario, addirittura appropriato, che mi presenti a voi giovani sconosciuti in guisa non di insegnante ma di primo dei testi di questo semestre? Sono devoto alla finzione, e vi assicuro che quando sarà il momento vi spiegherò tutto quel che so a proposito, ma a dire il vero nulla vive in me quanto la mia vita".
Da studente al college, David Kepesh si proclama "libertino fra gli eruditi, erudito fra i libertini". Non sa ancora quanto profetico - o fatale - si rivelerà questo motto. Perchè seguendo Kepesh dall'ovattata vita familiare dell'infanzia fino allo sconfinato territorio selvaggio dell'opportunità erotica, da un menage a trois a Londra ai travagli della solitudine a New York, Philiph Roth crea un romanzo di suprema intelligenza, toccante e spesso esilarante, sul dilemma del piacere: dove lo cerchiamo, perchè lo fuggiamo, con quanta fatica giungiamo a una tregua fra la dignità e il desiderio.
Philiph Roth è l'unico scrittore americano vivente la cui opera sia pubblicata in forma completa e definitiva dalla Library of America.
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lunedì 11 maggio 2009

La ribalta dell'Homo Mistericus

Le scienze umane hanno dato molte definizioni della nostra razza umana a seconda del carattere peculiare che si andava ad indagare. Nascono così le definizioni di Homo Economicus, Homo Religiosus etc.
Crediamo ora si possa aggiungere una nuova definizione, l'Homo Mistericus, appassionato di misteri e paranormale, laddove ogni cosa sembra possibile. Ovviamente l'Homo Mistericus tenderà ad estinguersi con il sopraggiungere dell'anno 2012 laddove i Maya per primi hanno posto la fine del mondo (?).
Tra tutti i libri che trattano questo tema ci piace suggerire l'ultimo libro di Roberto Giacobbo, 2012. La fine del mondo?, soprattutto per quel punto di domanda che a differenza di altri testi sull'argomento ci lascia la possibilità di sperare in bene.
Infatti come si legge nel risvolto di copertina del libro: "Fra gli appassionati di misteri non si parla d'altro: secondo il calendario Maya, il 21 dicembre 2012 sarà la fine del mondo. O almeno di questa era, del mondo come lo conosciamo noi adesso. I segnali che sembrano avvalorare questa ipotesi arrivano da fonti e culture diverse: i seguaci della New Age segnano per quella data l'inizio della cosiddetta "Età dell'acquario"; le profezie sui papi di Malachia si fermano al pontefice attuale; proprio per quel giorno c'è chi parla di un'invasione extraterrestre. E poi le leggende cambogiane, la profezia dei teschi di cristallo, la teoria delle piramidi d'Egitto come strategia per evitare il congiungimento dei poli previsto per la fatidica data. Fino all'ultima profezia di Nostradamus, che parla di una grande rivelazione religiosa che porrà fine al mondo come lo abbiamo conosciuto finora e darà avvio a un periodo di pace lungo 400 anni. Dobbiamo davvero aspettare quella data col fiato sospeso? E cosa succederà dopo? Sarà una catastrofe o una nuova rinascita, una inaspettata rivelazione? Il conduttore di "Voyager" guida il lettore nella fascinazione di grandi misteri e nella vertigine di domande inquietanti senza mai far perdere l'orientamento. Proponendo infine una sua originale, strabiliante, ipotesi su quello che potrebbe accadere all'alba del 21 dicembre 2012."
Per ora la NASA avvisa di un possibile black out planetario, noi invece concludiamo, come dice Giacobbo intervistato da Fabio Fazio, dicendo che una cosa è certa, tutti i libri sulla fine del mondo del 2012 non serviranno più dal 22 dicembre, in un modo o nell'altro...
E per saperne di più il libro verrà presentato anche a Torino alla Fiera Internazionale del Libro.
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sabato 9 maggio 2009

Speriamo abbiano ragione!

Nell'epoca della rete globale e degli ebook, esce in libreria il nuovo libro di Umberto Eco scritto a quattro mani con lo scieneggiatore francese Jean-Claude Carrière, intitolato Non sperate di liberarvi dei libri.
Quale augurio migliore per noi della Libroteca42, anche se crediamo dei libri non solo non ci si riuscirà a liberare, ma non lo si vorrà neanche. Così viene presentata questa nuova fatica (e parlando dell'intensità dei libri di Eco la parola è quanto mai adatta) del professore bolognese (di adozione...): "La gaia scienza: raramente l'espressione nietzschiana è stata così azzeccata per un libro... un libro sui libri! Dal papiro ai supporti elettronici, percorriamo duemila anni di storia del libro attraverso una discussione contemporaneamente erudita e divertente, colta e personale, filosofica e aneddotica, curiosa e gustosa. Passiamo attraverso tempi diversi e diversi luoghi; incontriamo persone reali insieme a personaggi inventati; vi troviamo l'elogio della stupidità, l'analisi della passione del collezionista, le ragioni per cui una certa epoca genera capolavori, il modo in cui funzionano la memoria e la classificazione di una biblioteca. Veniamo a sapere perché 'i polli ci hanno messo un secolo per imparare a non attraversare la strada' e perché 'la nostra conoscenza del passato è dovuta a dei cretini, degli imbecilli o degli avversari'. Insomma, godiamo della 'furia letteraria' di due appassionati che ci trascinano nella loro folle girandola in cui ogni giro sorprende, distrae, insegna. In questi tempi di oscurantismo galoppante, forse è il più bell'omaggio che si possa fare alla cultura e l'antidoto più efficace al disincanto."
Il consiglio che possiamo darvi è di passare per la Fiera Internazionale del Libro di Torino giovedì 14 maggio alle ore 12:00 per gustarvi l'incontro di presentazione. Un occasione per ascoltare Umberto Eco parlare di libri non da professore ma da appassionato non va sprecata!
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giovedì 7 maggio 2009

L'amore perduto e la teoria dei quanti

John Ringer, di professione fisico, riceve sul suo telefonino un misterioso messaggio che sembra provenire da un'amante morta da anni. Decide di mettersi sulle tracce dell'amore perduto e i paradossi della meccanica quantistica lo mettono di fronte al suo destino: un intricato percorso di amnesie, coincidenze inspiegabili, telepatie, ricordi ingannatori. Cosa accadrebbe se tutte le alternative possibili di questo mondo dovessero o potessero essere realizzate?
Ecco un romanzo avvincente e pieno di sorprese, dove le vite di molti personaggi del passato affiorano e si intrecciano: Herman Melville, Friedrich Nietzsche, Erwin Schrodinger, Robert Schumann. E il techno-thriller si fa anche fantasy storico, romanzo filosofico e farsa. Se non esiste più un'unica verità, è però possibile seguire il percorso senza tempo di un'intuizione capace di attraversare e legare matematica, fisica, letteratura e musica.
Questa, d'altro canto, è la cifra stilistica di Crumey, un approccio trasversale ai saperi. Un'immaginazione e una scrittura intelligenti, che rendono avventurosa e appassionante la sfida culturale più ardua: la distruzione di tutte le certezze.
"In breve è fantastico."
Jonathan Coe
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mercoledì 6 maggio 2009

L'editoria punta su Dio

Quest'anno, forse più degli anni scorsi, ha visto il proliferare di libri riguardanti Dio e la natura umana. Probabilmente il doppio anniversario darwiniano hanno contribuito a questo, ma soprattutto il contributo è arrivato dai lettori sempre più aperti e vogliosi di conoscere meglio le tematiche legate al binomio natura/cultura. L'ultimo libro dato alle stampe è Disputa su Dio e dintorni scritto a 4 mani da Corrado Augias (nella parte dell'ateo) e Vito Mancuso (nella parte del credente). Dopo il conflitto Odifreddi vs. Valzania lungo il percorso di Santiago, il giornalista e il teologo si confrontano su Dio certo, ma sopprattutto sulle implicazioni etiche ed esistenziali che la fede, o la non fede, in un essere trascendente ci pone davanti, e le risposte che si possono e si devono trovare in un era come la nostra che vede la scienza sempre più padrona della vita di tutti i giorni.
Disputa su Dio è stato il libro più venduto (se non si considera l'eccezione Piccolo Principe dovuta ad un interesse, probabilmente, scolastico) del mese di Aprile qui da noi in Libroteca42, e tra i più venduti sia nelle librerie che nei siti web.
Per chi fosse interessato a dialogare con gli autori di questo libro, e non solo apprezzarli in tv, può andare a Torino, alla Fiera Internazionale del Libro. Sabato 16 Maggio in prima serata, alle 21:00, ci sarà la presentazione del libro
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In ricordo di Meneghello

A quasi due anni dalla scomparsa, il 15 Maggio la Biblioteca Civica di Thiene ricorderà Luigi Meneghello. L'anniversario ricordato, però, non è la morte dello scrittore vicentino, ma sono i due anni dal suo ultimo incontro, svoltosi il 12 Maggio 2007, proprio nella nuova sede della Biblioteca di Thiene appena inaugurata, che ha visto l'entusiastica partecipazzione di molti amici. Noi della Libroteca42 vogliamo partecipare nel nostro piccolo a questo ricordo invitando tutti a partecipare alla serata del 15 in Biblioteca. L'incontro avrà il titolo di:
"Chiedilo alla guerra
Storie di grandi studenti e piccoli maestri
Lettura musicata tratta dai suoi scritti
testi e voci Debora Pometti e Valeria Vicentini
musiche originali di Gionata Carollo e Romano Romani


"Vogliamo anche legare il ricordo di Meneghello alle parole del prof. Ferdinando Offelli che con il suo sito offre un lodevole contributo alla cultura a e di Thiene (1,2,3,4).
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lunedì 4 maggio 2009

Classifica Aprile 2009

  1. Il piccolo principe di A. de Saint-Exupéry (100)*
  2. Disputa su Dio di C. Augias e V. Mancuso (53)
  3. Il destino del cacciatore di W. Smith (32)
  4. Danze dall'inferno di S. Meyer et al. (23)
  5. Evernight di C. Gray (23)
  6. La strada di Smirne di A. Arslan (23)
  7. L'ultimo elfo di S. De Mari (23)
  8. Non vi lascierò orfani di D. Bignardi (23)
  9. Twilight di S. Meyer (23)
  10. Quello che non ci siamo detti di M. Levy (23)
  11. Uomini che odiano le donne di S. Larsson (23)

*Il punteggio di 100 è assegnato al libro più venduto, di seguito i libri ottengono un punteggio relativo alla loro vendita equiparata alla vendita del più richiesto.

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domenica 3 maggio 2009

Torino: fiera del libro

Dal 14 al 18 Maggio a Torino si svolgerà la Fiera Internazionale del Libro, appuntamento ormai d'obbligo per chi ama il libro e per chi ci lavora. Anche noi della Libroteca42 seguiremo la fiera da vicino, ma questo ve lo spiegheremo più avanti. Oggi oltre ad anticipare l'evento vorremmo anche anticipare una, di sicuro tra le più attese, novità presentata al salone di Torino, cioè l'ultima opera di Giorgio Faletti.
Non crediamo che l'autore abbia bisogno di presentazioni, e crediamo che questo libro sia tra i più attesi dell'anno poichè dopo il successo incredibile avuto con Io uccido, l'autore piemontese ha forse deluso i fan, conquistati con la sua prima fatica, con le opere successive, da Niente di vero tranne gli occhi alla raccolta di racconti di Pochi inutili nascondigli.
Poche le rivelazioni sulla trama: la storia è un ritorno al thriller classico con ambientazione internazionale, personaggi e protagonisti saranno del tutto nuovi. La vera sorpresa sarà rappresentata dalla natura particolare dei delitti raccontati. Il libro, di circa 500 pagine, sarà disponibile dal 19 Maggio e avrà una tiratura iniziale di 500.000 copie.
Vi aspettiamo prossimamente qui sul nostro blog per le novità su e dalla Fiera del Libro.
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venerdì 1 maggio 2009

Da Venezia a Varanasi

«Amore a Venezia è un inno ai piaceri del mondo fenomenico, velocissimo e divertentissimo. In Morte a Varanasi la scrittura di Dyer è al suo meglio: filosofica, astuta, destrutturata, oscillante tra la superficie e la profondità, tra il casuale e l'universale. Uno dei migliori libri di Dyer».
Il suo indimenticabile ritratto dei grandi del jazz, Natura morta con custodia di sax, ha reso Geoff Dyer un autore di culto. Lo scrittore inglese, di cui Einaudi ha pubblicato il saggio L'infinito istante, torna ora al romanzo dopo undici anni e l'accoglienza ricevuta da Amore a Venezia. Morte a Varanasi è stata a dir poco eccezionale: «Un vero tesoro nazionale» secondo Zadie Smith, «Un libro sorprendente» grazie al quale «Venezia non sarà mai più la stessa» per Michael Ondaatje, mentre Alain De Botton ne ha consigliato la lettura dicendo «Vi prego, investite un po' del vostro tempo e lasciatevi incantare da Geoff Dyer».
Al centro del romanzo, che riunisce due lunghe storie, Jeff Atman, critico d'arte londinese che odia il suo lavoro. In trasferta a Venezia per scrivere un articolo sull'apertura della Biennale, Atman viene coinvolto in una relazione appassionata con Laura. Ironico e cinico, Amore a Venezia sembra la risposta di Dyer a La morte a Venezia di Thomas Mann, con Atman nei panni di un ben poco spirituale Aschenbach. Ha scritto il New Yorker: «Il gioco è questo: Che cosa sarebbe successo se Aschenbach avesse tenuto testa al giovane Tadzio? Avrebbe il sesso trionfato sulla morte?»
Nella seconda parte ritroviamo Atman (il cui cognome in sanscrito significa «essenza») a Varanasi, la città sacra dell'induismo sulle rive del Gange. Immerso nell'atmosfera decadente della città, Atman si perde nella folla tra santoni con «capelli grigi e una barba che sembrava ricavata dal manto di un animale a pelo lungo, di origini mitiche, prossimo all'estinzione e completamente privo di freni» e donne con sari rossi e gialli che passano «sfarfallando come fiamme». E tra passione e ascesi, Dyer firma un altro dei suoi libri «così inimitabili da fondare ognuno un nuovo genere» (The New Yorker).
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